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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
insegnante, Teramo (16-3-1892). figlio, che avevano, con le cure ineffabili e per un prodigio della scienza medica, potuto strappare alla tomba. E quale non ebbe da essere la loro gioia quando se lo videro un giorno tornar a casa baldo di gioventù e di vigoria intellettuale colla laurea in giurisprudenza? e quale brutto svegliarsi da così bel sogno?... Intanto Ugo mostrava i primi frutti del suo studio e pubblicava a Bologna una memoria: La proprietà degli statuti delle Marche e Abruzzi, che fu molto lodata dai dotti sia per le pazienti ricerche nelle antiche carte, sia per la profonda analisi delle costituzioni, sia per la larghezza delle vedute giuridiche, e che gli valse, per concorso bandito dal Ministero della P.I., l'eleggibilità alla cattedra di Economia negli Istituti Tecnici del Regno. Ma mentre egli aspettava la nomina, e si preparava al nobile ufficio e pensava ad altri lavori, nel settembre dell'anno passato fu assalito da quel morbo che dopo sette mesi dovea trarlo alla tomba. Quale immane lotta! L'eroico affetto dei genitori, l'ardita scienza de' medici, la gagliardia della gioventù, la vigoria indomita dell'intelligenza, che sono le più grandi forze materiali e morali dell'umanità, furono vinti
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