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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
marchese, Castellamare A. (15-4-1891). mosse incontro al corteo qualche chilometro sotto il paese. E quivi giunti, immensa fu la folla che trovammo, non curiosa, ma addolorata. Era stato preparato all'ingresso della città un arco a padiglione di mortella; le case, anche le più umili vedevansi guarnite di corone ed emblemi funebri, e strisce col motto "lutto cittadino". Tutti i negozi erano chiusi, ed unanime fu il pensiero: accogliere degnamente le spoglie del vecchio Marchese, del padre amorevole dei pianellesi. La salma fu collocata su di un mausoleo improvvisato nella cappella di famiglia, fuori Pianella, ch'è tomba gentilizia, ed ove riposa. D. Concetta Monaco Lavalletta, consorte dell'estinto Marchese, ed il Senatore Gaspare, di lui cognato. Quivi sostammo, in un piazzale fangoso, riparati in parte da un portico che fronteggia la chiesuola. E quivi lesse un discorso forbito il Pretore Ciambecchini, mostrando le virtù di cittadino e funzionario integerrimo del nobile estinto. A lui seguirono l'Avv. Alfonso Sabucchi, che delineò maestrevolmente la figura del Marchese Defelici, e poi il sig. Cantelmi. A nome di Castellamare parlò il Cav. Ciccarelli, ispirato, eloquente e che ci commosse tutti fino al pianto. Il Ciccarelli
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