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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
politico, benefattore, Teramo (11-2-1891). nacque 85 anni fa da famiglia che nel 1817, anno di memorabile carestia, fu prodiga dei suoi averi verso i derelitti della fortuna. Nel 1848 fu capitano della G.N. e dopo la reazione, egli ritenne il posto di tesoriere generale servendo sì il Borbone, ma giovando ai liberali, col deporre avanti alla Corte marziale a favore loro. Questa condotta di uomo probo e non proclive agli eccessi, gli permise di tosto fare adesione al nuovo Governo, anzi fu egli uno di quelli che andarono ad invitare il Re Galantuomo a nome di Teramo nel 1860. Liberale dei suoi averi per le arti, per le industrie agricole, generoso verso i poveri, amante del decoro della città, ha dovuto cedere alle ragioni imprescrittibili della natura; ma questa solennità dei funerali, questo unanime compianto, conchiuse l'oratore, è una protesta contro la stessa natura, perché se questa può inesorabilmente uccidere il corpo, non può cancellarne il nome dalla memoria delle presenti e future generazioni (bene, benissimo). Dopo di ciò, il corteo si sciolse. Una moltitudine di poverelli accompagnò la bara al Cimitero. Il cav. Ciotti era per essi molto benefico. Auguriamo che i superstiti figli continuino questa tradizione e consacrino il nome del padre a qualche pio istituto. [appr. 18-2-1891]
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