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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
sacerdote, insegnante, Teramo (13-9-1890). delle istorie di Tucidide, e alcuni dialoghi di Platone, e composto molte poesie latine. Nessuno però è stato più modesto di lui e più studioso di nascondere sé stesso. Concettosa fu la chiusa dell'elogio: "Vi ha degli uomini che nel mondo fanno l'ufficio della fiamma; altri, invece, si riserbano a quello più modesto di materia alimentatrice, perché quella fiamma divampi: i primi brillando, attirano l'attenzione dei più, abbarbagliano delle volte; ma persuadiamoci, né quella luce brillerebbe, né divamperebbe quella fiamma senza quella materia, che solo a quella luce e a quella fiamma può dar alimento e vita". [appr.] - ERRATA-CORRIGE - Ci scrivono da Ponzano: Nell'elogio funebre per l'illustre Commendatore sig. D. Luigi Vinciguerra, di sempre cara ricordanza, recitato il 13 corrente nella Cattedrale Aprutina dal chiarissimo Professore D. Berardo Mezucelli, erroneamente si attribuisce a Civitella la nascita dell'esimio trapassato. Egli ebbe i natali in Ponzano, frazione di Civitella del Tronto il 5 Aprile 1809, ed ivi fu battezzato dal Parroco di quel tempo D. Dom. Valerii coi nomi di Eliodoro, Luigi, Antonio, come risulta dai registri Parrocchiali. Quel villaggio poi nei pressi di Civitella, di cui si fa cenno nel sullodato discorso, è la stessa Ponzano, patria di Pietro Rosati. (4-10-1890) [appr. Nicola Vinciguerra]
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