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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
sacerdote, insegnante, Teramo (13-9-1890). consegnava l'aureo ricordo; dall'altra numeroso stuolo di professori e di giovani entusiasti che acclamavano al dotto maestro, al puro, sereno cittadino esemplarmente devoto alla patria. Ma l'entusiasmo giovanile giunse al colmo, quando, inaspettato, il Preside cav. Cristiani comunicava che S.M. il Re di motu proprio insigniva il prof. Vinciguerra del titolo di Commendatore, leggendo un affettuoso telegramma di un chiaro ed illustre discepolo del vecchio maestro, dell'on. Costantini, allora segretario generale della P.I.. Sono ricordi lieti che ci attraversano la mente in questo giorno di dolore per la patria e per la scuola! Pubblicò in vari tempi ed occasioni, poesie italiane, greche e latine. Una di queste composizioni gli valse la condanna del Borbone che lo notò in quel suo libro nero, da dove chi v'era scritto non veniva mai cancellato. "Uscite di speranza o voi che entrate". Se è vero quanto ci si racconta il poeta festeggiava il giorno in cui un chierico, suo amico, celebrava per la prima volta la messa e si contenevano in quei versi allusioni ai futuri destini d'Italia! Fu chiamato a scolparsi, gli fu mossa guerra allora e messo in grandissimo affanno! Era un vero tipo di
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