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Vinciguerra Luigi
sacerdote, insegnante, Teramo (13-9-1890).

Si è spento il nostro caro maestro la sera di giovedì, dopo non lunga malattia, carico di anni e di gloria. Era piccolo di statura, un po' curvo del capo, ed il volto pieno d'intelligenza, circondato da capelli bianchissimi. Ritraeva alquanto dal profilo di Adolfo Thiers. Non parlatore, non oratore; poche parole ma molto sale; poche frasi, ma frizzanti, argute. Modi semplici, modesto, amava i suoi discepoli come figli; amava gli amici come sé stesso e più volte l'ho veduto convulso, tremante, scolorato lagrimare per una sventura ad uno di essi toccata. Ha insegnato lettere latine e greche per oltre mezzo secolo, nel corso del quale si succedettero più generazioni di giovani. Quando in sulla fine di ottobre 1880 si ritirò, il Corriere abruzzese prese l'iniziativa di fargli coniare una medaglia d'oro, che gli fu consegnata il 26 giugno 1881 a perenne ricordanza di affetto in una pubblica festa, da parte di quelli che da lui avevano avuto i primi insegnamenti della vita. Fu una solennità indimenticabile! Da una parte il vecchietto pallido, commosso fino alle lagrime quando il senatore Delfico, il più vecchio suo scolaro, gli

(segue...)


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