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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
preside, patriota, Teramo (5-7-1890). Annunciamo col più profondo dolore la morte di un chiarissimo letterato e filosofo, di un patriota egregio, di un valoroso superstite delle patrie battaglie. Il prof. Luigi Tinelli preside del nostro Liceo ginnasiale e rettore del Convitto nazionale, moriva nel pomeriggio di giovedì (3) improvvisamente, sul letto dov'era andato a riposarsi come soleva. Era tornato, martedì sera, dopo un lungo congedo avuto per una sventura domestica. L'unica sua figlia, da lui adorata, è stata inferma, e neppur oggi è interamente sana, non ostante le aure balsamiche di Portici e le cure di celebri medici. Aveva dovuto lasciarla in mano di parenti, per tornare qui a compiere i suoi doveri di ufficio. Un suo carissimo cognato lo ha accompagnato, quasi presago di qualche sventura. Il povero Tinelli, straziato dal dolore perché lontano dalla figlia, non ha resistito: il suo cuore si è spezzato in un istante! Al mattino aveva ricevuto dalla figlia una lettera in cui gli annunciava un lieve miglioramento. Ma, chissà, quella lettera non l'avea rassicurato abbastanza. Povero padre! Nel rantolo della breve agonia, il suo ultimo pensiero avrà rivolto a quella
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