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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
patriota, generale, Francavilla a mare (7-6-1890). egli della sua arte non faceva lo spadaccino. Da questa modesta e ritirata esistenza egli ne usciva nel 1859 per prendere parte alla guerra col grado di colonnello. Nel 1860 alle elezioni generali la terra degli Abruzzi lo inviava deputato al Parlamento italiano, ed io ebbi il piacere di rivedere proprio il mio antico amico a me accanto. Promosso a generale, egli sofferente per sordità prodottagli dal bombardamento di Venezia, chiese ed ottenne il ritiro prendendo domicilio a Torino. Di animo affettuoso, di una integrità ammirevole, voi onorevoli colleghi, non avreste mai sentito da lui i servizi prestati, i sagrifici durati, il patriottismo, che tutti i giorni si ripete al punto di rendere molesto il ricordo. (Benissimo). Colpito da grave malattia andava a morire tra le braccia di suo fratello e degli altri suoi parenti. Di animo sempre robusto egli ricordava nominativamente i suoi amici di esilio con particolare emozione. Ed io che mi onoravo di essere tra questi, qui da Roma, alla Camera dei deputati, credo essere interprete fedele del vostro sentimento inviando a quella nobile fossa un riverente saluto. (Vive approvazioni). Gli onorevoli Marselli, Sprovieri e Maurogonato si associano
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