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(segue) Troli Franceschina
Penne (15-3-1882).

fede all'infausto annunzio! La mattina di lunedì (13) muoveva dal palazzo de Cesaris alla volta del Duomo il funebre corteo, composto da tutto il Clero, da tutte le Compagnie laicali, dalla numerosa Associazione Generale degli Operai, colle due sezioni riunite, maschile e femminile, dall'Unione Giovanile, dalle scuole pubbliche, dalla banda musicale e dai cittadini di ogni ceto e condizione, che facevano seguito al mesto convoglio non per curiosità, ma per rendere l'ultima testimonianza di affetto alla estinta. Un'urna sontuosa e veramente singolare per la novità del disegno, opera dell'artista pennese Mincarelli, racchiudeva la cara spoglia. Nel Duomo alle sacre funzioni fece seguito un discorso del Rev. G. Tecce, professore nel seminario, il quale con parole brevi, ma calde di mesto affetto rammemorò le rare doti e le virtù della distinta signora. Nel non breve tragitto dal Duomo al Cimitero il lungo corteo procedé in mezzo all'universale mestizia: un silenzio cupo era interrotto dai sacri canti, dalle flebili note della banda musicale e dai singhiozzi del popolo. Chi perdeva nella cara estinta la madre adottiva, chi la segreta sollevatrice dell'indigenza pudibonda, molti operai

(segue...)


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