Pio Mazzoni (1828-1889)


Articolo "Pio Mazzoni" sul 'Corriere Abruzzese' del 3 luglio 1889

      Alle 2 pom. del 29 giugno moriva a 61 anno il Dottor Pio Mazzoni, assistito, nel suo casino di Rosburgo, dal fratello, dalla sorella, dal notar Candeloro, che due sere prima aveva impalmato una sua nipote per espresso desiderio dello zio Pio, dagli altri parenti ed amici, ai quali aveva detto, poche ore prima che spirasse, non volere il prete sul suo capezzale.
      Perciò i funerali, fatti nella sera stessa, furono puramente civili, ai quali presero parte il sindaco di Montepagano, il Consiglio comunale, le scuole elementari, la banda cittadina e gran concorso di popolo senza distinzione di classi.
      Questo fece scandalizzare qualche signora beghina, ma ciò non importa, perché la sua famiglia non poteva fare a meno di rispettare l'estrema volontà del defunto.
      Movendo da Rosburgo si attraversò Montepagano, e verso le 8 pom. si giunse al Cimitero, dove il caro estinto fu tumulato nella cappella di famiglia.


      Avventurosa fu la vita del Mazzoni.
      Studente nel Collegio medico di Napoli, compromessosi al 15 maggio 1848, fu carcerato a Napoli, poi confinato a Notaresco, e di nuovo carcerato, dalla sospettosa polizia, a Notaresco e Teramo.
      Nessuna condanna si ebbe; onde, rilasciato, esulò con falso passaporto su di una fregata francese ancorata nel porto di Napoli, che lo trasportò in Algeria. Da quelle coste, trasse in Spagna, poscia a Genova ove raggiunse il suo padrigno Dr. Ciro Romualdi, anch'esso esule. Qui ebbe una condotta medica a Poggio S. Remo.
      Scoppia la guerra di Crimea, e il nostro Mazzoni si arruola come medico nell'esercito turco, presso di cui raggiunse il grado di Colonnello-medico, il cui brevetto in lingua turca vedevasi nella sua stanza da studio nella casa di Teramo; inoltre fu dal Sultano insignito della decorazione di cavaliere.
      Dopo la guerra, un Pascià lo prese come suo medico particolare, e con lui il Mazzoni viagiò in Asia e nella parte orientale dell'Africa, e pare che si fosse inoltrato anche in Abissinia.
      Appena seppe dei moti del 60 ritornò in Napli, dove diresse il primo sifilocomio colà impiantato, e da cui dovette dimettersi dopo i fatti di Aspromonte, a cui prese parte come membro del Comitato d'azione. Ebbe pure il grado massonico di 33 .., anzi una delle Loggie di Napoli fu da lui fondata tra il 61 e il 62.
      Tornato in Teramo, ebbe la carica di cassiere della B.N., e poi tramutato a Bari, tornò alla vita libera dando le sue dimissioni.
      A Penne, ove andò per organizzare un istituto di credito, prese larga parte in quell'amministrazione comunale, e da Penne fu mandato due volte al Consiglio provinciale.
      Da pochi anni era tornato a Teramo, ove fu vicepresidente della Camera di commercio, membro della commissione provinciale delle imposte, uno degli ordinatori più attivi della esposizione provinciale operaia, cassiere della Società borghese ecc. ecc.
      La sua scomparsa quindi fa un vuoto nel paese che difficilmente può essere riempito. Natura gioviale e generosa, ingegno versatile e fosforescente, coltura non profonda ma varia e brillante, il Mazzoni era un uomo non comune, che, in tanta miseria presente, va rimpianto e non condannato alla dimenticanza.
      Noi poi gli dobbiamo essere personalmente grati, perocché, non ostante alcune divergenze anteriori, due volte ci fu padrino in duello, e potemmo aver prova di tutta la sua amicizia ed abnegazione.