LA COMMEDIA COMICA ALL'ITALIANA. CENNI STORICI



         La commedia comica all'italiana è una filiazione della commedia all'italiana e di vari generi cine-letterari, dei quali commistiona vaghe suggestioni e soprattutto luoghi comuni. Nata all'inizio degli anni settanta, ha avuto grande successo in Italia e in Sudamerica per un decennio circa, per poi declinare a partire dal 1982-1983. Conta numerose sottocorrenti.
         Articolati spesso in più episodi, questi film contano numerosi epigoni poiché riscossero nelle sale cinematografiche buoni incassi anche a fronte del crescente successo delle televisioni private a partire dalla metà del decennio. Queste pellicole, interpretate, fra gli altri, da attori quali Lino Banfi, Lando Buzzanca, Renzo Montagnani, Mario Carotenuto, Alvaro Vitali, Gianfranco D'Angelo, Ennio Antonelli (in arte "Braciola"), Jimmy il fenomeno (al secolo, Luigi Origene Soffrano), Enzo Cannavale, Bombolo (al secolo, Franco Lechner) furono successivamente considerate come dei veri e propri cult, oltre che una riflessione riguardante i vizi e le virtù del popolo italiano.
         Il decamerotico. Il racconto antico medievale tradotto al cinema contava numerosi classici: nacque a partire dal cinema muto un grande cinema retorico: patria di sentimenti e valori "alti"; ciò vale non solo per le produzioni straniere ma anche nostrane. Nella seconda metà degli anni sessanta sorsero alcuni film italiani, pur differenti tra loro, ma affini in quanto anticonformisti rispetto alla ricostruzione storica, tra gli altri degni di nota: L'Armata Brancaleone (1966) di Mario Monicelli, il Satyricon (1969) di Federico Fellini e il Decamerone (1971) di Pier Paolo Pasolini. Qui è proprio la sacralità del film in costume, storico o letterario, che viene messa basilarmente in discussione, quando non sbeffeggiata e ricondotta ad una quotidianità storica non propriamente ispirata al metro ricostruttivo manzoniano.
         Ciò generò la parodizzazione non solo di questi film, pur sempre di registi dell'olimpo del cinema, ma anche i generi dai quali codesti film scaturirono, non vennero risparmiati. Ciò però pose in risalto una riappropriazione popolare del retaggio culturale scolastico borghese, che da sempre esorcizzava e castrava opere libertineggianti quali il Satyricon di Petronio Arbitro e il Decameron di Giovanni Boccaccio per la loro forza chiaramente eversiva, nonché il chiaro messaggio liberante a sfondo sessuale, gettonatissimo negli anni della contestazione. L'uscita di film quali Quel gran pezzo dell'Ubalda tutta nuda e tutta calda e Quando le donne si chiamavano Madonne entrambi del (1972), interpretati da attori "cult" quali Edwige Fenech, Pippo Franco e Mario Carotenuto diede la sensazione di aver trovato un filone d'oro da sfruttare e presto ribattezzato Decamerotico o Boccaccesco.

         La fase femminile del Film poliziottesco si è inserita prepotentemente nel genere erotico, anche se è iniziata dalla pellicola di Steno: La poliziotta, del 1974; film, quest'ultimo, ancora sul versante della commedia "ufficiale", con evidenti, per l'epoca, risvolti sociali e politici. Da qui la poliziotta fu subito trasformata e incarnata da Edwige Fenech con il successivo e dichiarato La poliziotta fa carriera 1976 fino all'ultimo film della serie che è del 1981. La pretora di Lucio Fulci (1976), primo nudo integrale dell'attrice francese, è invece una satira sulla magistratura che vigila sul comune senso del pudore.
         Negli stessi anni si diffusero i film ambientati in caserma, dove si produssero opere di taglio estremamente popolare quali i barzelletta-movie, nei quali l'infermiera e l'omosessuale avevano il posto d'onore quale oggetto del desiderio o capro espiatorio.
         Altro filone largamente sfruttato fu quello ambientato nelle scuole. In questi film scolaresche impertinenti sbeffeggiavano grotteschi ed ingenui professori. Regine del genere furono Gloria Guida nella parte de La liceale e dei numerosi sequel e Edwige Fenech nella parte de L'insegnante, a fianco alla quale va ricordata anche l'attrice Nadia Cassini. Negli anni ottanta la fase crepuscolare della commedia sexy è rappresentata dai film seriali di barzellette, i barzelletta-movie, detti anche "pierini", dal nome dell'ineffabile e proverbiale protagonista: un Gianburrasca sporcaccione ed edonista. Lo storico volto della serie è di Alvaro Vitali che è emblema, genuino e romanesco, di film dalla sceneggiatura fatta di brevissime "avventure" collegate pretestuosamente fra loro, che spesso sceneggiano barzellette, o semplicemente portano ad una battutaccia. Spesso rumori corporali ipertrofici fanno da degno epilogo agli episodi.
         Le locazioni preferite sono la scuola, le palestre, i collegi; alla bella insegnante tocca finire spiata nelle situazioni più consone all'atto; il rapporto con l'ordine, in qualsiasi dimensione (genitori, preside, polizia...) è fracassone e sbeffeggiante ai massimi livelli. Mentre il livello qualitativo è spesso discutibile, così come la regia, il ritmo sostenuto che questi film possiedono, oltre al talento argentino di Vitali, ne hanno guadagnato fama e pubblico, anche grazie alle TV commerciali che spesso ripassano questi film durante la programmazione notturna, soprattutto estiva. Il filone conta emuli in tempo reale con gli attori Maurizio Esposito e il toscano Giorgio Ariani.
         Le protagoniste e i comici. Essenziali per questo genere erano le presenze di attori comici collaudati nella ripetizione di sperimentati cliché di successo, e di attrici bellissime nel ruolo delle protagoniste di richiamo, formula derivata dal teatro di varietà e teatro di rivista degli anni '70.
         Tra i protagonisti maschili Lando Buzzanca è considerato antesignano del genere con una serie di pellicole incentrate sul ruolo di maschio meridionale alle prese con situazioni erotiche sempre al limite del paradossale. Il ruolo di attore dedicato al genere (per un lungo periodo) è stato quello di Mario Carotenuto, Alvaro Vitali, Renzo Montagnani, Andrea Roncato, Jerry Calà e Lino Banfi; mentre quello di attore occasionale del genere comprende nomi come Enrico Montesano, Renato Pozzetto e Teo Teocoli.
         Le principali protagoniste italiane dei film di commedia erotica, alcune delle quali definite maggiorate fisiche, sono state: Laura Antonelli, Agostina Belli, Gloria Guida, Anna Maria Rizzoli, Carmen Russo, Jenny Tamburi, Lilli Carati, Donatella Damiani, Femi Benussi, Carmen Villani, Michela Miti, Paola Senatore, Stefania Sandrelli, Serena Grandi, Lory Del Santo, Pamela Prati; in ruoli secondari vi furono tante altre attrici ancora, comprese Alessandra Canale e Sabrina Ferilli all'inizio della carriera.
         Le principali attrici protagoniste straniere sono state Janet Agren, Senta Berger, Barbara Bouchet, Nadia Cassini, Edwige Fenech, Dagmar Lassander, Marisa Mell, Nieves Navarro.
         Molti degli attori impegnati negli anni settanta e ottanta in questo genere di pellicole hanno successivamente abbandonato questo tipo di produzione, continuando la carriera tanto al cinema quanto in teatro: il caso di Alvaro Vitali tornato in TV nel 2004 e di Lino Banfi che ha proseguito la propria attività d'attore in fortunate serie televisive. I registi. Molti e importanti registi si son dedicati a questo genere che, evolvendosi attraverso i decenni, è ancora rappresentato: le presenze di attori comici non sono più indispensabili, difatti in anni recenti protagoniste totali son diventate attrici avvenenti e procaci, che spesso si esibiscono nude durante lo svolgimento della trama. Tra i principali registi ricordiamo: Pasquale Festa Campanile, Michele Massimo Tarantini; Nando Cicero, Fernando Di Leo, Lucio Fulci, Giovanni Grimaldi, Mariano Laurenti.

Testo rilasciato sotto i termini della GNU Free Documentation License. Utilizza materiale tratto dalla voce di Wikipedia