Guido Fichtner (1882-1964),
(anni prima guerra mondiale)





Guido Fichtner: agente segreto della Marina?
di Augusto Fichtner


Premessa

        La mia ricerca e curiosità sulla storia della mia famiglia nacque in un modo del tutto accidentale. Quando traslocammo, in fondo al garage della nuova casa riponemmo una cassa di circa un metro quadro, che non aprii mai essendo convinto che contenesse la raccolta del Corriere della Sera di mio padre, del periodo 1940-45. Un giorno del dicembre 2003 entrando con la vettura andai a sbattere contro la cassa, sfasciandola: con mia grande sorpresa ne uscirono delle lettere, perciò incuriosito la vuotai. Con grande meraviglia scoprii che quello era l'archivio di famiglia! Trovai qualche centinaio di cartoline militari che mio Padre e i suoi due fratelli inviarono a mia Nonna Augusta dal fronte della prima guerra mondiale.
        Delle decine di lettere rinvenute, due mi incuriosirono e mi invogliarono a fare delle ricerche: una era una lettera che mia nonna scrisse nell'agosto del 1917 a mio Padre, in quel tempo a Sampierdarena in addestramento prima di essere inviato al fronte; l'altra del fratello di mia Nonna scritta nel 1919 nella quale, mentre si felicitava per il ritorno sani e salvi dal fronte dei suoi figli, chiedeva se Mary, una loro sorella, avesse ancora gli atti del processo del padre (Cesare Clerici), subito nel 1849. La prima riguardava un fratello di mio Padre di nome Guido, che alla luce delle ricerche diede dei risultati sorprendenti. Riporto qui la parte a lui dedicata nella storia della mia famiglia.


        Guido Fichtner (nato il 22 ottobre 1882 e morto il 14 maggio 1964) sposò Giuseppina Varesi (30.7.1883 – 4.4.1970) ed ebbe una sola figlia che chiamò Maria Antonietta, rimasta nubile (24.10.1911 – 10.1.1981). Mi devo soffermare sulla vita di Guido Fichtner poiché nello stendere le presenti note, sono emersi fatti inerenti la sua vita, che non erano a conoscenza d’alcun familiare e che solo dopo un’attenta e defaticante ricerca presso alcuni archivi militari sono emersi.
        I fatti: al momento della chiamata alle armi per il normale servizio militare, “fu” arruolato nel Corpo Reggi Equipaggi Marina, questo è quanto fu sempre affermato e creduto nell’ambito familiare. Al momento dell’arruolamento Guido era in possesso della maturità classica, ed è assegnato con il grado di sottufficiale, alle caldaie, servizio certamente degradante per una persona che proveniva, da una famiglia con quarti di nobiltà; a quel tempo tutte le navi andavano a carbone, perciò il personale di macchina operava in condizioni al limite dell’umano. A seguito del ritrovamento, dopo non poche peripezie e ritrosie da parte di alcuni enti, del foglio matricolare, anzi dei fogli matricolari poiché furono due, (ed è una strana anomalia, poiché era uso nel caso di passaggio da un’arma all’altra, il trasferimento del foglio matricolare, all’arma successiva) uno della Regia Marina, l’altro, del Regio Esercito ed in entrambi risulta che durante il successivo richiamo a causa della prima Guerra Mondiale, gli furono conferite alcune medaglie al valore, sia dall’Esercito italiano sia da inglesi e francesi; e dalla lettura di questi due documenti, apprendo quanto segue: Dal foglio matricolare della Marina, vi sono alcune notizie ed omissioni interessanti: le annotazioni, sullo stato di servizio all’inizio sono molto dettagliate, sino alla pignoleria (giorno ora e durata dell’imbarco su una nave, e giorno ed ora dello sbarco); per questo motivo le omissioni che si riscontrano, sono ancora più evidenti ed “esplosive”.
        Risulta che egli non fu all’inizio chiamato per il normale servizio militare, come si credeva, ma egli si arruolò volontariamente con una ferma di sei anni. Nei primi tre anni, risulta imbarcato su tre navi diverse, e questo periodo è dettagliatamente descritto (su una nave è stato imbarcato solo per 14 giorni, ed è specificato sul foglio matricolare e su una torpediniera solo per 12 ore!), mentre l’ultimo imbarco fu sull’incrociatore Varese, per 17 mesi quattro giorni e venti ore! Da una biografia sul Duca degli Abruzzi, scopro che questi ha effettuato il giro del mondo sull’incrociatore Varese, proprio nello stesso periodo in cui era imbarcato lo zio. Dopo quattro anni è congedato anticipatamente senza una spiegazione, l’unica annotazione afferma che passa alla riserva territoriale (!?): è strano, proprio in quel momento la marina militare è in forte espansione, si passa dal carbone alla nafta, sono immessi in servizio incrociatori tecnologicamente all’avanguardia a livello mondiale, e per questo scopiazzati, da inglesi e giapponesi, e con un estremo bisogno di specializzati, lo zio se ne torna a casa prima del tempo! E’ sempre inspiegabile come mai con un titolo di studio incompatibile e senza apparentemente alcuna specializzazione conseguita in Marina, fa il sottufficiale di macchina! Una spiegazione potrebbe essere che a quel tempo queste lunghe crociere, si dicevano fatte per “mostrar bandiera”, in effetti, ognuno cercava con questo mezzo di raccogliere più informazioni possibili; chi meglio di un fuochista (ma con un grado d’istruzione superiore) dava meno all’occhio? E soprattutto un sottufficiale aveva molta più libertà di movimento di un semplice marinaio e passavo più inosservato di un ufficiale.
        Dal documento citato sono colpito dall’annotazione che: due giorni dopo l’assassinio dell’Arciduca d’Austria Francesco Ferdinando, quando non si paventava alcun conflitto, è richiamato in marina, e non nell’esercito, (l’Italia entrerà in guerra dopo un anno) sul foglio matricolare non è scritto né dove è destinato né a far che cosa; lo zio ha 32 anni e la sua classe, allo scoppio del conflitto non sarà immediatamente richiamata (nel gennaio del 1915 saranno chiamate solo le classi dal 1887 al 1890 della leva del mare, risulta che nel ruolo dei sottufficiali di macchina, mancava ben il 28% del personale), successivamente, una nota sul foglio matricolare del 25 maggio 1915, attesta che è assegnato all’esercito! Dal foglio matricolare dell’esercito, risulta che è destinato a dirigere la posta militare (?) della 13° divisione di fanteria in zona di guerra dove vi rimane per un anno, poi destinato a Bologna per 9 mesi, poi rinviato nuovamente in zona di guerra alle dipendenze di due armate: IV° e VI°; pur avendo cambiato ufficio postale come scritto sul foglio matricolare, le lettere inviate dal fronte appare sempre la prima destinazione, ciò può voler dire che non si voglia far sapere dove esattamente si trova? In data 30 marzo 1919 risulta “rinviato alla direzione provinciale delle poste di Milano” (?) posto in congedo illimitato il 16.8.1919!! Praticamente è congedato dopo un anno dalla fine della guerra, mentre in generale si era cercato di smobilitare più personale possibile e al più presto.

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