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Tolsi i sigilli al pacco, mentre cercavo mentalmente di scoprire chi fosse l'ignoto speditore. Mi apparvero due libretti di mole modesta. Aprii, a caso, il secondo volume e mi avvidi di leggere parole che sembravano incise nel fuoco, e avvincevano in modo straordinario il mio occhio e il mio spirito: Era un capitolo sulla «certezza che noi rivedremo i nostri morti in un'altra esistenza». Nella mattinata di disperazione e di dubbio, questo era il segno chiaro della tua sopravvivenza e l'indicazione mi veniva attraverso un umile sacerdote, che non conosco, residente a Vergato: don Angelo Bina. |