Benito Mussolini
Vita di Arnaldo


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     Quel pomeriggio trascorso alla vigna di Cuclon, non so perché, fu triste. Ci riunimmo insieme con la mamma e cantammo delle vecchie canzoni, una delle quali diceva:

     Delle spade il fiero lampo
     Troni e popoli svegliò:
     Su Italiani, al campo, al campo!
     Che la Patria ci chiamò!


     Non so, nemmeno oggi, dopo trentasei anni, di chi siano questi versi. La mamma ci disse che li cantavano i soldati del '59 e del '66. Al tramonto del sole scendemmo a Varano e vi giungemmo che era già notte. All'entrata dell'androne, la Bettina di Scaino ci venne incontro e ci disse: «La Marianna sta male!». Salimmo tutti di gran corsa le scale e trovammo la nonna rantolante. Era finita. I funerali furono modestissimi. Costumava allora di pagare con un obolo le donne che partecipavano al funerale: dieci soldi o una lira. Arnaldo ed io fummo mandati al podere Piola, di là dal fiume, dove la zia Francesca faceva la contadina, ma il nostro piccolo viaggio fu accompagnato dal suono funebre della campana della chiesa di S. Cassiano. Era una mattina chiara e calma di sole. Tutte le vigne erano gialle e davanti alle case stavano già pronti tini e botti per la vendemmia. La campana continuava a suonare a distesa nel silenzio della vallata e percuoteva l'aria e le nostre anime di fanciulli non più ignari del dolore e della morte. Quando tornammo di lì a qualche giorno a casa, la nonna non c'era più; il suo letto era stato disfatto, il saccone di foglie di granturco vuotato e la Maria di Tibicchio era in un grande daffare per il bucato: la mamma ci apparve più impallidita e silenziosa. Arnaldo aveva undici anni. Nato l'11 gennaio del 1885, due anni dopo di me, non aveva potuto essere allattato dalla mamma, già esausta per causa mia e fu dato a balia da una contadina di Casa dei Gaiani, a un chilometro da Meldola, a destra, scendendo verso Forlì. La casa colonica esiste ancora, ma non so se vi risieda sempre la stessa famiglia, che aveva una certa parentela con noi, per via del nostro nonno materno. La Casa dei Gaiani ha una parte importante nella storia dell'infanzia di Arnaldo e mia. Egli vi passò alcuni anni e frequentò le scuole elementari di Meldola.