Benito Mussolini
Storia di un anno. Il tempo del bastone e della carota


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     «Studiare quindi subito il problema dell'occupazione totale della Grecia».
     Duce. - Stabilito l'inizio delle operazioni il 26 corrente e prevista la liquidazione dell'Epiro verso il 10-15 novembre, abbiamo fino a quel momento un altro mese per l'invio di nuove forze.
     Visconti Prasca. - L'invio di altre truppe dipende da quello che è lo svolgimento del piano, e non possono essere mandate che ad Epiro occupato.
     «Non si tratta di un'azione travolgente nel tempo, ma di un'azione di sicurezza. In questa stagione non si può operare che nella Grecia meridionale.
     «Mantenendo Durazzo come base per andare a Salonicco, ci vuole un mese di tempo per l'invio di ogni divisione».
     Duce. - Per chiarire i concetti che stiamo esponendo, domando come viene vista la marcia su Atene, dopo avere occupato l'Epiro.
     Visconti Prasca. - Non la vedo con molte difficoltà. Un gruppo di 5 o 6 divisioni sarebbe sufficiente.
     Badoglio. - Io riterrei più urgente la marcia su Atene che su Salonicco, anche perché non sembra probabile uno sbarco inglese a Salonicco.
     Ciano. - Tanto più in considerazione di un intervento bulgaro.
     Roatta. - Ci vuole una pressione anche da quella parte.
     Duce. - Ritenete che due divisioni siano sufficienti?
     Roatta. - Sì.
     Duce. - Adesso mi pare che le idee si vadano precisando: Operazione nell'Epiro - Salonicco - Osservazione di quello che può succedere a causa dell'intervento bulgaro, che ritengo probabile.
     «Concordo pienamente per la occupazione di Atene».
     Visconti Prasca. - Poi da Atene noi — in fondo — tagliamo la Grecia, e a Salonicco possiamo andarci partendo dalla capitale.