Benito Mussolini
Storia di un anno. Il tempo del bastone e della carota


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     «Non si sa per quale ragione il generale americano e il suo aiutante non siano partiti prima delle ore 16 dell'8 settembre, in un aereo speciale della R. Aeronautica (il mio informatore fornì loro gli abiti borghesi per recarsi all'aeroporto).
     «L'annuncio dell'armistizio sorprese il generale americano mentre era in viaggio.
     «Perché allora il generale Eisenhower aveva a lui commesso questa missione?
     «Dopo l'annuncio dell'armistizio da parte italiana alle ore 20 viene comunicato alle truppe lo stato di emergenza.
     «Il gen. Roatta dentro una autoblinda del R. E. col suo aiutante ten. col. Fenazzi si rifugia a palazzo Caprara ove, a notte inoltrata, lo raggiungono i principali esponenti dello S. M.
     «Alle 4 del mattino viene dato ordine dal generale Carboni, uscito pallido da un colloquio con Badoglio, che si trovava al Ministero della Guerra, che il corpo d'armata motocorazzato doveva sganciarsi e ripiegare su Tivoli.
     «Il suo capo di S. M. gli fa presente l'impossibilità di eseguire tale ordine senza compromettere le sorti, delle unità già in parte impegnate o a contatto coi Tedeschi.
     «Carboni risponde che a Tivoli si trovava il re e tale argomento convince tutti. L'ordine scritto viene firmato dal generale De Stefanis, unico rimasto, alle ore 5-6 del mattino. Carboni scompare fino alla sera del 9.
     «Le truppe si trovano in una tragica alternativa di ordini e contrordini. Calvi assume il comando del Corpo d'Armata e conferma l'ordine, che viene eseguito.
     «La sera del 9 si ripresenta Carboni che è del parere di trattare coi Tedeschi. Inizio delle trattative e intervento Caviglia. Rottura delle trattative durante il mattino del 10. Carboni decide di combattere. Nuovo intervento Calvi. Carboni scompare.