(segue) Alla Magistratura italiana
(30 ottobre 1939)
[Inizio scritto]

      Richiamandosi, quindi, agli esempi citati dal Ministro Grandi, soggiunge che essi dimostrano lo spirito vigile con cui la Magistratura interpreta le leggi fasciste.
      Il Duce prosegue affermando che, contemporaneamente all'opera dei Codici, si procederà alla necessaria riforma dell'Ordinamento giudiziario e della legge processuale, al fine di raggiungere una giustizia semplice, possibilmente rapida e che non ponga al cittadino sforzi superflui ed eccessivi per ottenerla.
      «Sono sicuro — egli continua — che ognuno di voi si dedicherà a questo compito con la massima diligenza e con alto senso del dovere. Infine, o camerati Magistrati, voglio dirvi che io sono stato, sono e intendo di rimanere il tutelatore inflessibile del vostro prestigio.»
      Il Duce conclude il suo discorso dicendo che, a un certo momento, Egli si occuperà anche della situazione economica della Magistratura.