(segue) Nel ventennale della Vittoria
(4 novembre 1938)
[Inizio scritto]

      Vi sono uomini i quali, sentendosi particolarmente battuti dalla rettilinea, veramente pacifica, europea e umana politica dell'Asse, sognano ad occhi aperti aleatorie e impossibili rivincite. Per questo, o camerati, bisogna ancora dormire con la testa sullo zaino, come facevamo in trincea.
      Camerati!
      Tornando alle vostre case dopo questa gloriosa giornata romana, fate vivere in voi e tramandate nei vostri figli, che hanno l'inestimabile privilegio di crescere nel clima imperiale del Fascismo, lo spirito della Vittoria, che significa: dovere, coraggio, dedizione assoluta alla Patria.
      Camerati combattenti: saluto al Re!