Per l'inaugurazione di Guidonia
(31 ottobre 1937)


      Dopo Aprilia, Guidonia; dopo la città della terra bonificata, la città dell'Aria. Essa consacra la memoria eroica del generale dell'areonautica Alessandro Guidoni, perito in un esperimento di lancio con paracaduto. È sorta come il Duce l'ha voluta «solida, ridente, moderna». Il 27 aprile 1935-XIII, Egli aveva vibralo il primo colpo di piccone; il 31 ottobre 1937-XVI, inaugura la città.
      Visitati gli edifici, assiste al battesimo religioso e guerriero; poi sale sull'arengario e parla al popolo:

      Camerati!
      Oggi terzo giorno dell'anno XVI dell'Era fascista, Guidonia inizia la sua vita con un battesimo religioso e guerriero ad un tempo; la città è dedicata alla memoria del generale Guidoni, che fu mio collaboratore nei primi tempi della ripresa aeronautica. Egli meritava che il suo nome fosse tramandato nei secoli.
      Questa città si presenta con l'aspetto tipico dell'architettura fascista, solida, ridente e moderna, degna del nostro tempo. Rivolgo quindi un vivissimo elogio al camerata Calza-Bini, che ha progettato e realizzato la città, ai suoi collaboratori immediati e mediati e a tutte le maestranze.
      L'altro giorno inaugurai Aprilia, quarto comune dell'Agro redento: città rurale, città della terra. Oggi inauguro Guidonia, la Città dell'Aria.
      Tra le due manifestazioni c'è un legame strettissimo. Perché i lavoratori dei campi possano indisturbati rendere sempre più feconda la terra italiana occorre che la vigilanza e la protezione ci siano nei cieli della Patria. Gli aviatori italiani hanno fatto nel passato e faranno questo nel futuro, con l'eroismo attraverso il quale essi sono ormai divenuti leggendari nel mondo.

(segue...)