Natale di Roma
(21 aprile 1936)


      Anche il Natale di Roma di quest'anno imperiale acquistò un'eccezionale solennità: già si sentiva, con la Vittoria, il presagio del prossimo avvento dell'Impero. Il Duce, il 21 aprile 1936-XIV, 2690° anniversario della fondazione della Città eterna, inaugurò le nuove opere dell'Urbe e premiò i benemeriti del Lavoro. Alla vasta folla acclamante, Egli rivolse le seguenti parole:

      Oggi Natale di Roma, noi celebriamo insieme il Lavoro e la vittoria. Dopo una difficile navigazione siamo in vista del porto. Lo raggiungeremo a vele spiegate e porteremo, come sempre, la forza, la giustizia, la civiltà di Roma.
      La moltitudine, che aveva ad ogni periodo del breve discorso risposto con fragorose acclamazioni, ne ha coronato la fine rinnovando con impeto travolgente la manifestazione del proprio entusiasma: manifestazione che, dopo le parole del Duce, ha segnato una spettacolosa grandiosità, riempendo la piazza di un clamore immenso, tanto che, per tre volte, il Capo del Governo ha dovuto riaffacciarsi al balcone, accolto ogni volta da acclamazioni altissime e, ogni volta, Egli si è soffermato salutando romanamente in tutte le direzioni dell'adunata, che è rimasta a lungo compatta nella sua massa imponente, a lungo vibrante di un incontenibile entusiasmo, per sciogliersi in fine al canto di «Giovinezza».