L'anno cruciale
(7 gennaio 1935)


      Il giorno 7 gennaio 1935-XIII l'avvicinamento italo-francese era un fatto compiuto; i negoziati si concludevano con la firma di importanti accordi sugli interessi coloniali dei due Paesi e sulle questioni di ordine europeo. Ai giornalisti francesi adunati a Palazzo Venezia il Duce, subito dopo la firma dell'accordo, faceva le seguenti dichiarazioni:

      Sono lieto di fare alcune dichiarazioni ai rappresentanti della stampa francese, che sono venuti in file serrate a Roma per seguire da vicino l'avvenimento importante che vi si è svolto in questi ultimi giorni. Desidero anche ringraziarvi per quello che voi avete fatto nell'intento di creare anticipatamente un'atmosfera favorevole al riavvicinamento franco-italiano, che oggi si è pienamente realizzato, e per quello che farete nell'avvenire a questo proposito allo scopo di rendere ancora più fecondi gli accordi che abbiamo testé firmato il signor Lavai ed io.
      C'erano fra noi due categorie di questioni: la prima era quella delle questioni propriamente franco-italiane; la seconda concerneva le questioni d'ordine generale, cioè europeo e perciò stesso mondiale. Noi ci siamo detti, da De Jouvenel che ha l'incontestabile merito di essere stato il coraggioso iniziatore di questa politica, fino a De Chambrun che l'ha continuata con molta costanza e finezza, che occorreva cercare la soluzione dei due gruppi di problemi; e ciò per ragioni di chiara evidenza. Non ci sarebbe stato un accordo sostanziale, vale a dire durevole, se lo si fosse realizzato sulle questioni generali, lasciando irrisolute le questioni franco-italiane che si trascinavano dalla fine della guerra. Sarebbe stato d'altra parte insufficiente risolvere queste ultime questioni, se nelle questioni d'ordine generale il disaccordo fosse continuato. Si sarebbe fatto un mediocre lavoro.

(segue...)