La razza bianca muore?
(4 settembre 1934)


      Questo articolo — scritto per l'«Universal Service» e pubblicato nel Popolo d'Italia del 4 settembre 1934-XII — fa la diagnosi di uno dei più assillanti problemi della civiltà contemporanea, e mostra le ragioni ideali e pratiche della battaglia demografica, che il Fascismo tenacemente combatte.

      Quando nell'oramai lontano 1926, in un mio discorso, lanciai il primo grido d'allarme sulla decadenza demografica della razza bianca, decadenza che non risparmiava come non risparmiava sia pure in forma attenuata nemmeno la Nazione italiana, taluni poterono ritenere intempestivo o esagerato il mio richiamo. Sono passati otto anni, durante i quali il fatale declino è continuato, si è, anzi, aggravato ed ecco i gridi d'allarme sorgere in tutte le parti del mondo. Nell'Ungheria si deplora dall'alto il costume oramai invalso della famiglia a figlio unico; nella Repubblica Argentina, grande dieci volte l'Italia e dove potrebbero comodamente vivere da 80 a 100 milioni di uomini, la denatalità fa strage, il supero delle nascite è così meschino che si prevede dal 1939 un arresto della popolazione sugli attuali dodici milioni di abitanti, i quali diventeranno dodici milioni di vecchi. Eminentemente drammatico è l'appello che venti alte personalità della politica, della scienza e dell'arte francese, hanno indirizzato al popolo, per metterlo faccia a faccia contro il destino che lo attende.
      «Il numero delle nascite — dice il manifesto — è diminuito in Francia di 40.000 unità dal 1932 al 1933; esso è caduto a 682.000, mentre prima del 1870 superava il milione. Domani si manifesterà anche una diminuzione considerevole nel numero dei matrimoni, conseguenza inevitabile della nostra denatalità passata e in particolare di quella del tempo di guerra. Per questo solo fatto noi ci troveremo ben presto con una diminuzione di oltre 80.000 nascite all'anno. Inoltre, se la fecondità delle giovani coppie francesi continuerà a diminuire col ritmo medio degli ultimi sei anni, è matematicamente certo che la Francia non avrà più di 550.000 nascite fra dieci anni.

(segue...)