In memoria di Dollfuss
(26 luglio 1934)


      Fra il giugno e il luglio 1934-XII, due avvenimenti gravissimi vennero a turbare l'opinione pubblica europea: la repressione di Hitler contro Roem e i suoi accoliti, e l'assassinio di S. E. Dollfuss, Cancelliere austriaco. La politica hitleriana prendeva, con questi due fatti, un atteggiamento nuovo e imprevisto, e l'assassinio di Dollfuss sembrava preludere a una grave minaccia per l'indipendenza austriaca. In tali circostanze, il Duce — con una immediata mobilitazione sui confini orientali e con la ferma autorità delle sue dichiarazioni — pose l'Italia a salvaguardia dell'indipendenza dell'Austria e del Diritto delle Genti. Il 26 luglio, Egli mandava al Vice Cancelliere austriaco il seguente messaggio telegrafico:

      Riccione 26.
      «La tragica fine del Cancelliere Dollfuss mi addolora profondamente. Legato a Lui da rapporti di personale amicizia e da comuni vedute politiche, ho sempre ammirato le sue virtù di statista, la sua proba semplicità, il suo grande coraggio.
      «L'indipendenza dell'Austria per la quale egli è caduto è un principio che è stato difeso e sarà difeso dall'Italia ancor più strenuamente.
      «Il Cancelliere Dollfuss, in tempi eccezionalmente difficili, ha servito il popolo dal quale veniva, con assoluto disinteresse e sprezzo del pericolo.
      «La sua memoria sarà onorata non soltanto in Austria, ma dovunque nel mondo civile, che ha già colpito con la sua morale condanna i responsabili diretti e lontani.
      «Accogliete le espressioni delle mie condoglianze, che interpretano il sentimento unanime di esecrazione e di rimpianto del popolo italiano.
      Mussolini»

(segue...)