(segue) La festa del Lavoro
(21 aprile 1934)
[Inizio scritto]

      Voi sapete per una esperienza di dodici anni oramai, che le mie parole sono sempre seguite dai fatti. Voi sapete, e lo sentite nel profondo delle vostre coscienze che la Rivoluzione delle Camicie nere, mentre è destinata ad accrescere le possibilità materiali e morali del popolo italiano, è anche in grado oggi di dire una parola a tutte le genti civili, la parola della verità, senza la quale gli uomini non sono liberi, la parola della giustizia, senza la quale non vi può essere pace duratura nel mondo.
      A poco a poco noi ci siamo liberati di tutte le scorie e abbiamo superati tutti gli ostacoli che potevano ritardare la nostra marcia. Il passato è già dietro le nostre spalle. E l'avvenire è nostro, è nelle nostre mani sicure, poiché sarà il prodotto del nostro coraggio e della nostra inesauribile volontà di vita e di vittoria.