Brindisi al Cancelliere del Reich
(7 agosto 1931)


      Il 7 agosto, a Roma, S. E. il Capo del Governo, al pranzo da lui offerto all'Albergo Excelsior in onore di S. E. Bruning, Cancelliere del Reich, ha pronunciato il seguente brindisi:

      Signor Cancelliere!
      Sono lieto di dare a V. E. e a S. E. il dott. Curtius il più cordiale benvenuto. Il Governo e il popolo italiano hanno accolto con vivo compiacimento la visita dei rappresentanti ufficiali della nazione tedesca e li salutano ospiti ben graditi di questa Roma, la quale fu sempre cara a tutti i grandi che affermarono nel mondo l'arte e il pensiero germanico, e dove si incontrarono e compenetrarono attraverso i secoli la civiltà germanica e la civiltà latina. In questo momento, particolarmente difficile per la Germania e in genere per tutti i Paesi del mondo, l'Italia ha perfetta comprensione delle necessità che da tale situazione derivano e dei doveri che incombono a ciascuno nell'interesse comune. Siamo soprattutto convinti che una sempre più attiva e amichevole collaborazione dei Governi e dei popoli costituisca il modo migliore per uscire definitivamente dalle difficoltà e per assicurare a tutti un era di prosperità e di benessere.
      L'Italia fascista ha sempre fatto tutto il possibile per partecipare efficacemente a questa grande opera comune, destinata a risanare i mali morali e materiali ereditati dalla guerra, di cui ancora i popoli soffrono. Essa intende fermamente perseverarvi, portando il suo contributo volonteroso a tutte le iniziative che si propongono questo fine, come ha fatto per quella recente del Presidente Hoover. Noi siamo persuasi che l'attuazione, in campo sempre più vasto e profondo, di una sincera cooperazione politica ed economica fra i vari paesi servirà in particolar modo a determinare lo spirito di mutua fiducia che è garanzia della vera pace, basata sul diritto e sulla giustizia. Il popolo italiano, che ha seguito con viva simpatia il grande sforzo fatto dalla Germania in ogni campo dell'attività umana, è sicuro che il popolo tedesco proseguirà il suo cammino con nuovo vigore e con la piena coscienza delle grandi forze che esso possiede. Questo non è soltanto un augurio, ma una convinzione, in cui mi conferma l'opera saggia ed energica che V. E. sta esplicando per rimettere il popolo tedesco nelle più favorevoli condizioni e per assicurargli l'avvenire, che esso merita. Con questi sentimenti, levo il bicchiere alla salute dell'illustre Presidente del Reich, maresciallo Hindenburg, di V. E., di S. E. il dott. Curtius, e alla prosperità della Germania.

(segue...)