L'Italia nel mondo
(5 giugno 1928)


      Al Senato del Regno, nella tornata del 5 giugno 1928, Il Duce fece un'ampia esposizione della politica estera nei primi sei anni di Governo. Ne è risultato questo discorso che - per la sua vastità - trascende i limiti della discussione parlamentare e costituisce una trattazione fondamentale per la conoscenza della Storia politica d'Europa dal 1922 al 1928.

      L'ultima volta che ebbi, onorevoli Senatori, l'onore di parlare dinanzi a voi in tema di politica estera, fu nella seduta del 28 maggio 1926. Sono passati esattamente due anni. Il mio discorso di allora fu breve e si limitò a rispondere a talune osservazioni di vostri colleghi, che avevano interloquito sul Bilancio degli Esteri. Il discorso che intendo pronunciare, oggi, sarà molto più ampio: e necessariamente analitico, perché mi propongo di passare in rassegna tutte le posizioni di politica estera che l'Italia ha nel mondo, a cominciare dalle più lontane, per finire alle più vicine. Dato che l'Italia è, oggi, una Potenza mondiale, cioè ad interessi non limitati a un dato settore o continente, la rassegna comincerà dall'Asia e attraverso l'Africa e l'America, si concluderà in Europa. Prospetterò, quindi, talune questioni d'ordine generale come il disarmo, le riparazioni, la Società delle Nazioni e infine parlerò degli strumenti dell'Amministrazione degli Esteri.
      Un paese che nell'Estremo Oriente addimostra il più vivo interesse per le vicende italiane e gli attuali ordinamenti politici dell'Italia, è il Giappone. I rapporti fra i due Governi e si può dire fra i due popoli, sono molto cordiali. Il volume degli scambi commerciali è modesto. Tuttavia nel 1927 sono state importate dal Giappone in Italia merci per un valore globale di 119 milioni di lire circa e dall'Italia in Giappone sono state esportate merci per un valore di 19 milioni di lire circa, rappresentate in massima parte da mercurio, automobili, marmi.

(segue...)