Il quinto anniversario della Milizia
(1 febbraio 1928)


      È questo un periodo di attività silenziosa. Dopo i brevi discorsi del 1° gennaio si deve giungere sino al 1° febbraio per ritrovare queste brevissime dichiarazioni fatte dal Duce in quel giorno al gran rapporto degli Ufficiali della M. V. S. N., tenuto in occasione del quinto anniversario della Milizia.

      La Milizia nacque nel mio spirito insieme col Gran Consiglio il 12 gennaio del 1923. Divenne legge dello Stato il 1° Febbraio successivo. Sono passati cinque anni, ma prima di rievocare il cammino percorso voglio mandare un saluto alla memoria dei Legionari caduti in terra d'Africa nell'adempimento del loro dovere militare, ed ai Legionari caduti in Italia nell'adempimento del loro dovere civico e politico.
      Un breve sguardo ai cinque anni passati basta a dimostrare che la Milizia, pur conservando, come sempre dovrà conservare, le sue caratteristiche, è diventata una grande forza armata dello Stato fascista. Il suo inquadramento si è perfezionato. Il suo armamento in moschetti sarà fra poco completo. I suoi compiti sono sempre meglio definiti. Dagli estremi confini del deserto alle frontiere delle Alpi, dalle acque dei nostri mari alle cime delle nostre montagne, dalle ferrovie alle strade, dovunque la Milizia è la guardia armata della Rivoluzione e l'occhio vigile e attento del Regime.
      Con l'eliminazione di tutti i nostri nemici, con l'incenerimento dell'antifascismo, i compiti politici hanno logicamente ceduto il passo ai compiti d'ordine tipicamente militare. La Milizia ha avuto l'incarico di preparare la difesa costiera e antiaerea della Nazione e quello di eccezionale importanza della Premilitare e della Premarinara, per cui tutto il contingente della leva passa prima nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e si presenta, splendido materiale umano, alla successiva azione dell'Esercito.

(segue...)