La prima tessera fascista del 1928
(1 gennaio 1928)


      Il 1° gennaio 1928 il Direttorio del Partito Nazionale Fascista presentò solennemente al Duce la prima tessera fascista dell'anno; in tale occasione Egli fece le seguenti dichiarazioni:

      Voglio cogliere questa fausta occasione per manifestare il mio più vivo e profondo compiacimento per l'opera svolta dal Direttorio nel suo insieme e da ognuno di voi in particolare, e dal segretario generale del Partito. Voglio mettervi all'ordine del giorno delle Camicie Nere di tutta Italia. Dopo due anni di lavoro voi meritate questa attestazione.
      Ho dato troppi incarichi di fiducia all'on. Marghinotti, incarichi che egli ha, dovunque, egregiamente assolto, perché ci sia bisogno di tenere un discorso sul suo passato di combattente, sulla sua ferma fede fascista. Dell'on. Arpinati dirò che lo considero, e non da oggi, ma sino dalle vigilie eroiche del Fascismo — Piazza Belgioioso, novembre 1919 — come uno dei principali artefici della Rivoluzione delle Camicie Nere. Né considerazione diversa spetta all'on. Starace, prode combattente delle due guerre, gerarca e gregario tra i più fedeli di tutte le ore. Il camerata Marinelli è legato alla storia del Fascismo dall'adunata del 23 marzo ad oggi. È uno dei pochi che potrebbero scriverla perché l'ha vissuta giorno per giorno. Ma poiché vedo fra voi la signora Mezzomo, mi piace segnalare al Partito intero l'attività discreta e continua, fatta di delicato amore e ardente fede, che Ella svolge in seno all'Associazione tra le famiglie dei Caduti della Rivoluzione.
      Quanto all'on. Turati egli ha il grande, incancellabile merito di avere epurato, affinato il Partito, rendendolo sempre più aristocratico nella sostanza e nella forma, liberandolo dalle scorie, facendone uno strumento solido e potente per le fortune del Regime. A poco a poco tutti coloro che volevano profittare, litigare, arrivare, trafficare; i pavidi, i chiacchieroni, gli insufficienti, vengono eliminati. Il Partito Nazionale Fascista si prepara ad assolvere il compito che gli è proprio: costituire l'aristocrazia educativa e formativa del popolo italiano.

(segue...)