(segue) Al popolo di Reggio Emilia
(30 ottobre 1926)
[Inizio scritto]

      La storia non è dei vili, ma dei coraggiosi; non è dei poltroni, ma degli operanti. La storia è di coloro che sanno prenderla e piegarla alla propria tenace volontà. Questo è il credo del fascista nell'anno 1926-27, anno quinto del Regime. Il nostro occhio può guardare tranquillo ai compiti del domani. Io sento come Capo del Regime fascista che il popolo mi assiste nella mia fatica.
      Camicie Nere!
      State tranquilli che io vi porterò sempre più in alto, sempre più avanti.