Arte e civiltà
(5 ottobre 1926)


      Nel pomeriggio dello stesso giorno, 5 ottobre 1926. S. E. il Capo del Governo visitò l'Accademia di Belle Arti di Perugia, ove rispose a un discorso del prof. Guardabassi pronunciando le seguenti parole:

      Ho ascoltato il vostro discorso con grande emozione perché non avevo mai sentito altre parole così elevate in omaggio dell'arte. Senza l'arte non vi è civiltà. Credo che l'arte segni l'aurora di ogni civiltà. Quando l'Italia era ancora divisa la sua unità era espressa dalla rinascenza dell'arte. L'Italia è un popolo dalle grandi possibilità e si è realizzata quella condizione che tutti i grandi aspettavano, da Machiavelli a Mazzini. Oggi vi è di più: siamo anche per essere uniti moralmente.
      Ora sopra un terreno così preparato può rinascere una grande arte che può essere tradizionalista ed al tempo stesso moderna. Bisogna creare, altrimenti saremo gli sfruttatori di un vecchio patrimonio; bisogna creare l'arte nuova dei nostri tempi, l'arte fascista.
      Ed ora veniamo a parlare della regificazione. Io ho già regificato l'Ateneo Perugino ritenendo che ciò fosse cosa utile; ora regificherò, superando alcune difficoltà, anche l'Accademia di Belle Arti. Ma è inteso che la regificazione non deve essere una semplice forma, ma deve spingere docenti e discepoli a far sviluppare un vero focolaio della bellezza italiana.