Discorsi agli ufficiali
(18, 25, 29, 30 giugno - 5 e 7 luglio 1926)


      Fra il 18 giugno, anniversario della Vittoria del Piave, e il 7 luglio 1926, il Duce tenne una serie di discorsi agli Ufficiali, che costituiscono, nella loro unità, una base fondamentale per conoscere la missione e il dovere dell'Ufficiale nel pensiero di Benito Mussolini.
      Il primo discorso fu tenuto al Ministero della Guerra, il 18 giugno 1926, alle rappresentanze degli Ufficiali in congedo, ricevute dal Duce per la costituzione dell'Unione Nazionale degli Ufficiali in congedo.

      Signori Ufficiali!
      Considero questo 18 giugno 1926 un giorno particolarmente fortunato non soltanto perché ricorre l'anniversario di quella grande Vittoria del Piave che appare ormai come la battaglia decisiva di tutta la guerra europea. Il ricordo appartiene al genere commemorativo, ed il nuovo costume impone di non attardarsi troppo nel ricordare le imprese eroiche di ieri quando nuovi problemi si affacciano all'orizzonte. Ma è soprattutto importante questa giornata perché segna l'atto definitivo di nascita dell'Unione nazionale degli ufficiali in congedo.
      Era necessario. Oso dire che si è troppo tardato. Troppo tardato perché considero pericoloso e forse delittuoso disperdere delle energie sulle quali la Patria può e deve contare anche domani.
      È inteso, o signori, che la vostra Unione non ha e non può avere carattere politico di sorta. È altrettanto ovvio che non può avere e non avrà carattere sindacale o organizzativo. Ciò pensando si sarebbe completamente fuori di strada. Ognuno di voi, come libero cittadino, può seguire la politica, beninteso in senso puramente nazionale, e può tutelare nelle appropriate organizzazioni gl'interessi di ordine economico. Ma questa vostra Unione è un organismo tipicamente militare. Bisogna insistere su questa parola, perché non si determinino equivoci difficili ancora a sradicare.

(segue...)