(segue) L'ordinamento dell'Esercito, alla Camera
(29 gennaio 1926)
[Inizio scritto]

      Aggiungo ancora che gli undici reggimenti di fanteria di supero avranno tutti la loro sede al nord del Po. I tre reggimenti di granatieri avranno sede tutti e tre a Roma.
      Terzo punto: l'on. Baistrocchi ha parlato di miglioramenti agli ufficiali. Ho il piacere di dirvi che anche in questo caso il compimento anticipa la promessa e il fatto precede la parola, cioè a dire il Governo ha già deciso di stanziare una somma non indifferente per il miglioramento agli ufficiali.
      Aggiungo che questo non deve essere interpretato dalle altre categorie di funzionari in senso estensivo perché alle altre categorie dirò solennemente: No!
      Con l'approvazione di queste sette leggi, approvazione che tornerà a onore della Camera fascista, l'Esercito ha, si può dire, il suo statuto fondamentale. Noi vogliamo che l'Esercito sia in piena efficienza, materiale e morale; vogliamo che tutte le forze armate della Nazione siano in piena efficienza morale e materiale; noi vogliamo la pace. Sono stato a Locarno e ci ritornerò, ma mentre parole di pace balenano agli orizzonti, io devo constatare che i cieli si popolano di velivoli prodigiosi e scendono nel mare le nuove unità di guerra. Allora io rifletto e dico: come il paradiso dell'Islam, così anche la nostra pace più sicura, sarà all'ombra delle nostre spade!