Per il terzo anniversario della Marica su Roma
(28 ottobre 1925)


      Il 28 ottobre 1925 rinnovò le entusiastiche manifestazioni di popolo degli anni precedenti. Nel 1924, la celebrazione del 28 ottobre era stata sanzionata dal Giuramento della Milizia in un momento in cui si sentiva ancora il fremito della battaglia politica sostenuta in quell'anno dal Fascismo; nel 1925 il terzo anniversario della Marcia su Roma trovava il Fascismo forte d'una nuova vittoria, mentre in un anno il Paese intero aveva assistito a profondi rinnovamenti in tutta la vita nazionale, nelle attività civili e nelle attuazioni di pratica utilità. In questa atmosfera il Duce, dalla gradinata della Piazza del Duomo in Milano - dopo aver passato in rivista le legioni della M. V. S. N. - pronunziò il seguente discorso:

      Ufficiali! Camicie Nere!
      Voi vedete che io sono abituato a mantenere le mie promesse. Vi avevo dato un anno fa appuntamento su questa piazza, e su questa piazza ci ritroviamo. E ci ritroviamo in mezzo ad un consenso di popolo che è veramente universale.
      Voi oggi sfilando insieme con i reparti dell'Esercito gloriosissimo, della prode Marina e dell'intrepida Aviazione, voi avete dimostrato con i fatti che c'è ormai una unità infrangibile di tutte le forze armate della Nazione, devote al Re e alla Patria.
      Voi avete offerto uno spettacolo che farà riflettere all'interno e fuori d'Italia. Voi sentite che ormai la nostra fiumana ha travolto tutte le dighe, rovesciati tutti gli ostacoli perché voi legionari, voi cittadini, siete veramente l'immagine augusta del popolo italiano — unito — che marcia verso i suoi più grandi e radiosi destini.
      Legionari! Vi do appuntamento per l'anno prossimo. Ma il luogo resta ignoto!... Io sono matematicamente sicuro che anche l'anno prossimo voi risponderete tutti al mio appello. Sono matematicamente sicuro che voi andrete dove vi dirò di andare e che sarete disposti a marciare incontro al pericolo, incontro alla morte, perché sentite che la vita è nulla quando sono in gioco i supremi interessi della Patria. Alzate nel vostro rito i moschetti gloriosi.

(segue...)