(segue) Per la battaglia del grano
(30 luglio 1925)
[Inizio scritto]

      Questa è la vera libertà nazionale che il fascismo ha data e garantisce al popolo italiano, tutto il resto è falsa letteratura e mistificazione sfrontata di spodestati ed emigrati respinti dalla vita nel limbo dell'impotenza.
      Voi, agricoltori d'Italia, che sapete per la dura esperienza del vostro lavoro come le leggi dell'universo siano inflessibili, voi siete i più indicati ad intendere questo mio discorso.
      Recate a tutti i più lontani casolari, a tutti i vostri camerati disseminati per i campi della nostra terra adorabile, il mio saluto e dite loro che se la mia tenace volontà sarà sorretta dalla loro collaborazione, l'agricoltura italiana andrà incontro ad un'epoca di grande splendore.