Ritorno di De Vecchi
(12 febbraio 1925)


      In questa atmosfera di battaglia e di vittoria, il Partito assolveva con entusiasmo la sua alta funzione politica nella vita nazionale. La sessione del Gran Consiglio - inauguratasi il 12 febbraio 1925 con la nomina dell'On. Roberto Farinacci a Segretario del Partito - acquistava un'importanza eccezionale. In questa occasione il Duce prese lo spunto dal ritorno in Italia di S. E. Cesare Maria De Vecchi, Governatore della Somalia, per definire in sintesi la situazione del momento e le vicende trascorse negli ultimi mesi.

      Prima di cominciare i lavori di questa sessione del Gran Consiglio, io voglio porgere, sicuro interprete dei sentimenti vostri, il mio saluto fraterno a Cesare M. De Vecchi; uno dei 53 fascisti del marzo 1919; uno dei creatori della Milizia; uno dei quadrumviri della Marcia su Roma.
      Egli torna dalla Somalia — la colonia lontana — sconfinata e ricca di grandi possibilità — che il Governatore fascista ha retto con grande saggezza e non minore energia, tra il plauso delle popolazioni indigene, legate all'Italia dalla quale hanno avuto pace e prosperità.
      Sono passati quindici mesi dalla sera in cui, in questa stessa sala, comunicai al Gran Consiglio la nomina e la prossima partenza di S. E. De Vecchi quale Governatore della Somalia. Il lungo periodo di tempo è stato densissimo di vicende. Chi le ha vissute non sempre è in grado di valutarle. Nel complesso il Governo è stato all'altezza della sua missione ed ha risolto molti e formidabili problemi, e il Partito anche, malgrado gli alti e bassi inevitabili in ogni grande rivoluzionario movimento di popolo.
      Oggi il partito è solo contro tutti i vecchi partiti. Io considero Ciò come un privilegio, una gloria e un segno; cioè che il Fascismo ha veramente compiuto una rivoluzione che impone a tutti una scelta.

(segue...)