Sintesi della lotta politica
(7 agosto 1924)


      Il giorno 7 agosto 1924 - chiudendo i lavori del Consiglio nazionale del Partito Fascista e insediando il nuovo Direttorio - il Duce pronunziò il seguente discorso, che costituisce una sintesi della lotta politica combattuta in quel momento dal Fascismo.

      Crederei di commettere un peccato di nerissima ingratitudine se io non vi manifestassi, in termini di assoluta sincerità, il godimento intimo che questa nostra riunione mi ha procurato.
      Io vi manifesto il mio alto plauso non solo per la serietà con cui avete manifestato le vostre idee, ma anche per la discrezione che avete messo in una discussione che, svolgendosi alla presenza del Capo del Governo, è sempre di carattere assai delicato. Voi avete superato brillantemente questa prova tanto che oggi io deploro che il Consiglio Nazionale non sia stato convocato prima. Erano tre anni che il Partito non parlava. Se voi ricordate, l'ultimo Congresso fu tenuto a Roma nel 1921. Da allora giammai ebbe luogo un'Assemblea così seria, così imponente e così feconda come quella che in questo salone si è svolta, tanto che io opino in senso favorevole circa la possibilità di tenere, in tempo non lontano, un Congresso nazionale che potrebbe svolgersi, per esempio, a Firenze, dove c'è un grande teatro capace di accogliere i rappresentanti degli 8000 Fasci italiani. Vi sono delle difficoltà di ordine pratico da superare, ma la possibilità esiste ed io credo che il nuovo Direttorio nazionale, fra gli altri suoi compiti, dovrà avere anche questo: preparare il quarto grande Congresso Nazionale del Partito Fascista.
      Questo Consiglio è stato importante perché ha dimostrato prima di tutto che non esistono tendenze. Il Fascismo non le ha mai avute né le avrà mai. Ognuno di noi ha il suo temperamento, ognuno ha le sue suscettibilità, ognuno ha la sua individuale psicologia, ma c'è un fondo comune sul quale tutto ciò viene livellato; e siccome noi non promettiamo qualche cosa di definito per l'avvenire ma lavoriamo per il presente con tutte le nostre forze, così credo che il Partito Nazionale Fascista non sarà mai tediato, vessato e impoverito dalle interminabili discussioni tendenziali che facevano, una volta, nella piccola Italia d'ieri, il piccolo trastullo della non meno piccola borghesia italiana.

(segue...)