Per la "Dante Alighieri"
(10 giugno 1924)


      Il 10 giugno 1924 il Duce visitò la sede della Società «Dante Alighieri» in Roma. Il Presidente, on. Paolo Boselli, gli offrì la prima medaglia d'oro per i benemeriti dell'italianità, e S. E. il Capo del Governo gli rispose nei termini seguenti:

      Eccellenze! Signori!
      E' per un vario ordine di ragioni che questa adunata ha per me una solennità speciale.
      La cerimonia tocca profondamente il mio spirito; e, prima di tutto, perché mi ricorda l'evento dell'annessione di Fiume.
      Molti credono che la cosa sia stata facilissima. Non è così. C'era il Trattato di Rapallo firmato e che doveva essere rispettato; c'erano documenti segreti, non pubblicati, ma che esistevano, che mutilavano la città. Questo rendeva difficilissimo, dal punto di vista politico, l'annessione della città; ma pure siamo riusciti: dico «siamo», perché anche il popolo contribuì con la sua ritrovata disciplina, a rendere possibile di annettere Fiume all'Italia.
      In secondo luogo questa cerimonia mi commuove perché si svolge nella sede della «Dante Alighieri»: l'Associazione della quale Voi, onorevole Presidente, avete tracciato i compiti attuali e futuri con la parola mirabile e ardente di amor patrio e così vibrante di passione italiana.
      Veramente si può dire che in Voi, fascista ad honorem, si ricongiunge tutta la più nobile tradizione italiana del Risorgimento, dai nostri maggiori a questo impetuoso rigoglio della giovinezza odierna.
      Vi ringrazio, onorevole Presidente, e con Voi ringrazio il Sodalizio del quale siete il più fervido animatore.

(segue...)