(segue) Ai ciechi di Guerra
(18 marzo 1923)
[Inizio scritto]

      Ma nel Governo che ho l'onore di presiedere sono tutti combattenti, mutilati: tutti hanno vissuto la guerra.
      Questi uomini di Governo non possono ignorare il vostro sacrificio e sanno quanto l'Italia vi deve per oggi e per domani.
      Vi esprimo tutta la mia più fraterna simpatia di combattente, di uomo politico e di italiano: io vi abbraccio con infinita devozione, con simpatia, con ammirazione: e in questo abbraccio io intendo di onorare e di esaltare tutti coloro che hanno dato contributo di sangue e di opere alla grandezza della Patria.