Ai ciechi di guerra
(18 marzo 1923)


      Discorso pronunziato in Roma, il 18 marzo, alla Casa del Lavoro per i Soldati ciechi di Guerra, nella Villa Felicetti, in risposta alle parole del Presidente Comm. Lazze e dei ciechi di Guerra avv. Beccastrini e De Riti.

      Voi date un magnifico esempio a tutti gli italiani: voi vi siete sottoposti ad una disciplina volontaria: vivete fra di voi in perfetto e fraterno accordo, applicate le vostre braccia alle macchine, producete ed aumentate in una certa misura la ricchezza nazionale. Quanto voi fate è veramente grande per l'esempio che date alla Nazione. Se lavorate voi che non ne avreste l'obbligo, perché alla Patria avete già dato quanto di più prezioso possa avere una creatura umana; se voi lavorate, date un esempio tale che gli italiani tutti devono imitare. Voi afferrate questa parola d'ordine e la gridate: la salvezza della Patria sta nel lavoro e nella disciplina: nel lavoro che si deve fare per uscire dalla crisi del dopoguerra, e nella disciplina che deve coordinare ed armonizzare tutti i nostri sforzi in vista di un fine comune da raggiungere.
      Quel che mi ha più commosso è stato l'udire la parola dei vostri oratori e l'infinito amore per l'Italia che traspariva da questi discorsi. Voi non la vedete più l'Italia nella sua espressione geografica: voi oggi vedete la Patria, non nell'espressione tangibile e materiale, ma la vedete nella sua più alta, più nobile, più pura, più purificata estrinsecazione spirituale. Voi la sentite, voi la portate in voi come un tesoro preziosissimo; voi la sentite come una nuova consolatrice religiosa. Ebbene, voi avete trovato in questo sentimento l'appagamento fondamentale della vostra vita.
      Non temete del Governo: esso è quasi tutto di combattenti. Nel Governo ci sono parecchi mutilati ed i due ministri che non hanno potuto fare la guerra, ad essa hanno, però, dato dei figli che sono morti da eroi. Io stesso ho combattuto lungamente e sono stato ferito. Il Governo tutelerà i vostri sacrosanti diritti: verrà incontro ai vostri legittimi desideri: non vi dimenticherà e vi darà un solidarietà rapida, fattiva.

(segue...)