(segue) Il primo discorso alla Camera
(21 giugno 1921)
[Inizio scritto]

      I socialisti hanno pubblicato un volume di 300 pagine; domattina ne esce uno nostro di 300. D'altra parte tutte le nazioni d'Europa hanno avuto un po' di guerra civile. C'è stata in Ungheria c'è stata in Germania c'è oggi in Inghilterra sotto forma di un colossale conflitto sociale. C'è stata anche in Francia quando Jouhaux lanciò le sue famose «ondate» che furono infrante da un Governo che aveva più coraggio degli uomini che sono ora a quel posto.
      È inutile che Giolitti dica che vuole restaurare l'autorità dello Stato. Il compito è enormemente difficile perché ci sono già tre o quattro Stati in Italia che si contendono il probabile possibile esercizio del potere.
      D'altra parte per salvare lo Stato bisogna fare una operazione chirurgica. Ieri l'on. Orano diceva che lo Stato è simile al gigante Briareo che ha cento braccia. Io credo che bisogna amputarne 95; cioè bisogna ridurre lo Stato alla sua espressione puramente giuridica e politica.
      Lo Stato ci dia una polizia che salvi i galantuomini dai furfanti una giustizia bene organizzata un esercito pronto per tutte le eventualità una politica estera intonata alle necessità nazionali. Tutto il resto e non escludo nemmeno la scuola secondaria deve rientrare nell'attività privata dell'individuo. Se voi volete salvare lo Stato dovete abolire lo Stato collettivista (Bene!) così come c'è stato trasmesso per necessità di cose dalla guerra e ritornare allo Stato manchesteriano.
      La guerra civile si aggrava anche per questo fatto: che tutti i partiti tendono a formarsi a inquadrarsi in eserciti; quindi l'urto che se non era pericoloso quando si trattava di partiti allo stato di nebulosa è molto più pericoloso oggi che gli uomini sono nettamente inquadrati comandati e controllati. D'altra parte è pacifico oramai che nel terreno della violenza le masse operaie saranno battute. Lo riconosceva molto giustamente Baidesi ma non ne diceva la ragione profonda; ed è questa: che le masse operaie sono naturalmente oserei dire santamente pacifondaie perché rappresentano sempre le riserve statiche della società umana mentre il rischio il pericolo il gusto dell'avventura sono stati sempre il compito il privilegio delle piccole aristocrazie.

(segue...)