Vittoria! Vittoria!
(24 giugno 1918)


      Questo articolo - ispirato dalla notizia che la nostra resistenza sul Piave aveva costretto gli Austriaci ad abbandonare la linea del fiume contrastato - fu pubblicato sul «Popolo d'Italia» del 24 giugno 1918.

      Il Bollettino straordinario del Generalissimo ci riempie di orgoglio e suscita la nostra commozione più profonda. È breve. Lapidario. Potrebbe riassumersi in una parola sola: Vittoria! Quanto gli austriaci il loro insuccesso da essi stessi oramai confessato assume i caratteri di una vera disfatta. Non si può pensare senza un moto spontaneo d'ilarità al telegramma del Kaiser il criminale fanfarone di Berlino che felicitava Carlo l'Improvviso per i successi riportati sul fronte italiano. I successi — territoriali e soltanto territoriali — si limitavano a due teste di ponte sulla riva destra del Piave per una profondità media dai mille ai duemila metri. Ora anche questi scompaiono. Il nemico ripassa il fiume precipitosamente battuto e inseguito.
      È forse una Caporetto austriaca che si sta preparando? È azzardato l'affermarlo e perciò metto un piccolo punto interrogativo; ma è certo che elementi per provocare un avvenimento del genere esistono soprattutto nell'interno dell'impero nemico che sta attraversando una crisi di disperazione. Scioperi che scoppiano nelle due capitali fame alla lettera nelle provincie specialmente in quelle non magiare e non tedesche ministri che se ne vanno dopo inutili tentativi di risolvere una situazione impossibile fermento delle razze anti-austriache che ha culminato nelle grandiose manifestazioni nettamente anticostituzionali e insurrezionali di Praga. Non dimentichiamo: razione quotidiana di pane: 90 grammi.
      In queste condizioni l'Austria-Ungheria sollecitata aspramente dalla Germania ha scatenato la sua offensiva contro di noi. Che cosa si ripromettesse è noto dai proclami e dagli ordini del giorno sequestrati agli ufficiali prigionieri: Treviso Venezia Verona; in una parola tutto il Veneto. Una vasta rapina per la quale si erano creati dei reparti speciali di ladri; poi il miraggio della pace imposta colla spada alla gola della fedifraga Italia.

(segue...)