Il distacco dai compagni ciechi
(25 novembre 1914)


      Discorso pronunciato il 25 novembre 1914 all'assemblea della sezione socialista di Milano che decretò l'espulsione di Benito Mussolini dal partito socialista ufficiale.

      La mia sorte è decisa e sembra vogliate compiere l'atto con una certa solennità!
      — Voci: Forte! Forte!
      (L'oratore a questa imperiosa insistenza batte nervosamente un bicchiere sul tavolo).
      Voi siete più severi dei giudici borghesi i quali lasciano il diritto alla difesa; alla difesa più ampia la più esauriente anche dopo la sentenza perché accordano dieci giorni di tempo per produrre i motivi di ricorso. Se è deciso se voi ritenete che io sia indegno di militare fra di voi...
      — Sì sì! urlano in coro i più scalmanati.
      ... espelletemi pure ma io ho il diritto di pretendere un atto di accusa in piena regola. Ma in questa assemblea il pubblico ministero non ha ancora fatto né la questione politica né la questione morale. Io dunque sarò ghigliottinato con un ordine del giorno che non dice niente. Qui si doveva dire: Voi siete indegno per questi e questi motivi; ed alloca io avrei accettato il mio destino. Questo però non si è detto e molti di voi se non tutti uscirete di qui con la coscienza turbata.
      — Voci assordanti: No! no!
      Per quello che riguarda la questione morale ripeto ancora una volta che son pronto a sottomettermi a qualsiasi commissione che indaghi inquisisca e riferisca.
      Per quanto riguarda la questione disciplinare dirò che questa non è stata prospettata perché vi sono precedenti calzantissimi precedenti però che io non invoco perché mi sento sicuro perché ho la coscienza tranquilla. Voi credete di perdermi ma io vi dico che vi illudete. Voi oggi mi odiate perché mi amate ancora perché... (applausi e fischi interrompono ancora l'oratore).

(segue...)