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Serie A 2018-2019



Andamento del campionato

    Alla vigilia della 1ª giornata di campionato, la Lega A decide di rinviare le gare delle due squadre genovesi (Sampdoria-Fiorentina e Milan-Genoa) per il crollo parziale del viadotto Polcevera nel capoluogo ligure. Appena alla fine della terza giornata paiono trovare conferma i pronostici estivi relativi lo scudetto, con la sola Juventus in grado di fare bottino pieno; in scia ai campioni uscenti si mantiene il Napoli, mentre appaiono in ritardo Inter e Roma. Tra le rivelazioni d'inizio stagione si distinguono due provinciali, il Sassuolo e la SPAL, quest'ultima a punteggio pieno dopo le prime due giornate.
    Al ritorno dalla sosta di settembre, la Juventus allunga la sua serie di vittorie consecutive a otto, facendo suo anche lo scontro diretto di Torino col Napoli alla 7ª giornata. I partenopei, pur se debitamente distanziati, restano di fatto gli unici accreditati inseguitori dei bianconeri, mentre in questa fase del campionato si segnalano le inattese difficoltà dell'Atalanta, oltre a un Chievo già relegato a fanalino di coda.
    Dopo la sosta di ottobre, il campionato fa registrare il primo passo falso della Juventus, bloccata sul pari allo Stadium dal Genoa; tuttavia, vincendo le successive tre gare, i bianconeri rimettono a distanza di sicurezza la squadra di Ancelotti. Con l'Inter che, superate le incertezze iniziali, si stabilizza a terza forza del campionato, a centro classifica il Sassuolo conferma l'ottimo avvio di stagione, mentre risale la china anche l'Atalanta. Intanto a fondo classifica si assiste a numerosi cambi di guida tecnica che toccano il Chievo, l'Empoli, il Frosinone e l'Udinese, oltreché un Genoa pericolante nonostante la verve sottorete del suo giovane centravanti-rivelazione Piatek.
    Il girone di andata si chiude con la Juventus che si laurea campione d'inverno facendo registrare il nuovo record di punti al giro di boa, grazie a 17 vittorie e 2 pareggi; alle spalle dei bianconeri, consolidano le loro posizioni Napoli e Inter, con i nerazzurri capaci di battere i partenopei in una gara purtroppo segnalatasi per i gravi scontri avvenuti tra le due tifoserie al di fuori di San Siro, culminati nella morte di un ultrà.
    Il primo bimestre del 2019 conferma lo scenario delineatosi nel girone di andata, con la Juventus che alla 24ª giornata allunga a +13 sul Napoli; un distacco in vetta che, a fine febbraio, non si registrava dalla stagione 2006-2007. I bianconeri rimarcano la loro superiorità stagionale alla 26ª giornata, battendo gli azzurri nel big match del San Paolo e portandosi a +16, ipotecando di fatto l'ennesimo tricolore, prima di incassare alla 28ª giornata l'inaspettata prima sconfitta stagionale a Marassi contro il Genoa. Dietro al duo di testa, frattanto, attraversano settimane turbolente l'Inter, scossa da nervosismi interni che vedono contrapposti società e spogliatoio al bomber Icardi, anche destituito dei gradi di capitano, e la Roma che, al contrario insoddisfatta del suo percorso stagionale, richiama in panchina Claudio Ranieri al posto dell'esonerato Di Francesco.
    Con 23 reti, il colombiano Duvan Zapata (qui in maglia Napoli) è il mattatore dell'outsider Atalanta che chiude il campionato al 3º posto, migliore piazzamento di sempre dei bergamaschi, che vale una storica qualificazione alla UEFA Champions League.
    Al rientro dalla sosta di marzo, la Juventus continua la sua marcia di avvicinamento verso uno scudetto ormai considerato una formalità, con il vantaggio sul Napoli che a sette turni dal termine tocca un massimo stagionale di +20. I torinesi chiudono matematicamente i giochi per il tricolore il 20 aprile, quando il successo interno per 2-1 sulla Fiorentina permette loro di festeggiare con cinque giornate di anticipo il 35º titolo assoluto nonché 8º consecutivo nel vittorioso ciclo degli anni 2010; l'allenatore Allegri, al passo d'addio dai colori bianconeri, diventa inoltre il primo nella storia del campionato italiano a vincere 5 scudetti di fila, battendo dopo 85 anni il record di un altro tecnico juventino, Carlo Carcano.
    A dare vivacità alle ultime giornate, la lotta per i piazzamenti in zona Champions che, eccezion fatta per le già sicure Juventus e Napoli, causa cammini altalenanti coinvolge ben sei squadre racchiuse in pochi punti, per due soli posti disponibili: oltre alle due milanesi e alle due romane, s'inseriscono nella corsa anche le outsider Atalanta e Torino entrambe artefici di stagioni al di sopra delle aspettative. Se i granata mollano la presa nelle giornate conclusive, sono i bergamaschi a emergere più di tutti, issandosi al terzo posto che, oltre a passare agli annali quale loro migliore piazzamento nella storia del campionato italiano, vale l'altrettanto storico debutto in Champions League. Il quarto e ultimo posto utile all'Europa più prestigiosa è appannaggio dell'Inter, che relega così i concittadini del Milan, quinti, e la Roma, sesta, all'Europa League, coi capitolini ulteriormente costretti ai turni qualificatori. Rimasta fuori dalla zona Europa, la Lazio accede comunque alla competizione grazie alla contemporanea vittoria della Coppa Italia.
    A fondo classifica un deludente Chievo, che mai ha palesato concrete possibilità di salvezza nell'arco del campionato, retrocede con sei turni di anticipo lasciando la massima serie dopo undici anni; tre giornate più tardi si accoda il Frosinone, di nuovo tra i cadetti dopo una sola stagione. Nella seconda parte di campionato, la bagarre dei bassifondi vede segnalarsi in positivo il Bologna e l'Udinese, club fin lì in crisi ma che grazie a dei provvidenziali avvicendamenti in panchina, rispettivamente con Siniša Mihajlovic e Igor Tudor, invertono repentinamente la rotta raggiungendo persino in anticipo la salvezza; al contrario, deludono un Genoa depotenziato dalla sopravvenuta cessione di Piatek, e una Fiorentina in caduta libera, che insieme all'Empoli si giocano all'ultima giornata la permanenza in categoria: sono gli azzurri di Andreazzoli, nonostante una proposta di gioco tra le più interessanti e apprezzate della stagione, a tornare in Serie B dopo appena un anno, condannati dalla sconfitta di Milano contro l'Inter e dal contemporaneo esito dello scontro di Firenze tra le dirette rivali rossoblù e viola.