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Serie A 1974-1975



Andamento del campionato

    La Lazio campione uscente partì bene, ma alla quinta giornata subì la rimonta dell'Inter all'Olimpico; si formò un nutrito gruppo di otto squadre raggruppate in soli due punti. Il Bologna di Savoldi tentò un'avanzata, ma a scattare fu la Juventus di Parola; affascinato dal gioco offensivo mostrato dai Paesi Bassi di Michels, il nuovo allenatore superò immediatamente un pesante scoglio, il grave infortunio occorso a Spinosi, trovando nel duo Morini-Scirea e nella coppia di terzini formata dal maturo Cuccureddu e dal giovane Gentile una difesa abbastanza solida per poter esprimere il gioco desiderato. Il 15 dicembre i bianconeri sembrarono ridimensionare le ambizioni del Napoli vincendo al San Paolo per 2-6; lo stop in casa della Lazio, il 5 gennaio, non condizionò troppo l'andamento della squadra piemontese, che chiuse il girone d'andata con tre punti di vantaggio sui biancocelesti, secondi, e quattro sulla Roma del rientrante De Sisti e del ritrovato Cordova.
    Nelle prime giornate del girone di ritorno la Juventus continuò il suo cammino senza troppi problemi, allungando anche fino a 5 punti sulle seconde, la Lazio in ansia per il male che aveva colpito l'allenatore Maestrelli e il ritrovato Napoli; la squadra di Vinício, anch'essa desiderosa di imitare il modello olandese, dopo la pesante sconfitta di dicembre era riuscita a trovare un equilibrio anche in fase difensiva. Gli azzurri si lanciarono dunque all'inseguimento, arrivando allo scontro diretto del 6 aprile a soli due punti dalla capolista: fu un gol dell'ex Altafini – da allora core 'ngrato –, riserva di lusso per i bianconeri, a fermarli. Nelle successive giornate la Juventus si limitò a controllare il lieve vantaggio sul Napoli: il suo rendimento calò, come dimostrò il pesante 1-4 subito a Firenze alla penultima giornata, ma mandando al tappeto il 18 maggio un già retrocesso Lanerossi vinse comunque il titolo.
    Fu negativo il cammino delle due milanesi. L'Inter non andò oltre il nono posto, chiudendo rapidamente le esperienze di Suárez in panchina e di Cerilli in rosa, mentre il Milan strappò la qualificazione alla Coppa UEFA all'ultima giornata, pagando l'altalenante rendimento di Calloni e la polemica tra Rivera e il presidente rossonero Buticchi, che portò il calciatore a tentare l'acquisto della società. Il capocannoniere fu, per la seconda volta, Pulici, goleador del Torino.
    Poco avvincente la lotta per la salvezza; rimase ultimo il Varese, seguito dalla Ternana che uscì malamente sconfitta dalle ultime cinque gare perdendo così contatto dalla Sampdoria; lombardi e umbri abbandonarono la massima categoria dopo un solo anno di permanenza. Ultimo a cadere fu il Vicenza, condannato al ritorno in cadetteria dopo venti anni. Grazie a un buon girone di ritorno, si salvò l'esordiente Ascoli, prima squadra marchigiana in Serie A.