Se mi salvo la vita è un caso .
Diario di Guerra di Antonio Adamoli (1916-1918)

a cura di Federico Adamoli


Pagina 39 di 47       

%


[stesura originale] - [adattamento] - [immagine]

23 - Sono discesi 4 soldati per fare qualche provvista per il Natale, ma hanno portato solo 10 litri di vino che abbiamo bevuto subito. Abbiamo dovuto andargli incontro alla sera, perché nevicava e si era fatto notte, e non erano ancora arrivati. Notte sempre [...].
24 - Sveglia, caffè. Non ho fatto niente tutto il giorno, a motivo sempre della corda guasta. Circa a mezzogiorno sono arrivati 6 soldati e mi han messo il telefono di comunicazione alla I piazzola, nominata forca dell'orto. Alla sera mal di testa forte, ho dovuto tribolare tutta la notte. Tempo poco bello.
25 - Al mattino caffè, ma sempre mal di testa, circa a mezzogiorno mi è passato. Han fatto pastasciutta, ma non ne ho mangiato. Poi si aspettava la spesa ma non l'hanno mandata, così abbiam fatto Natale senza mangiare tutto il giorno e bere neve liquefatta, ma poca anche di quella, perché in mancanza della spesa manca anche la legna per far fuoco. Sono andato a dormire con la fame e tutta la notte [è passata] senza dormire, grazie ai pidocchi.
26 - Tempo bello, ma sempre senza viveri, ed ora attendiamo da mangiare. Son già le 9 e mezzo, nessun principio di venire. E' arrivata la spesa a mezzogiorno: carne, caffè, pane. Senza legna per poter cucinare, ho mangiato qualche cosa asciutta, e poi son scesi 8 soldati a prendere legna. Han poi mandato anche le buone feste, che consiste in un fiasco di cognac e ce n'è toccato mezzo bicchiere per uno, e tre pacchetti del comitato milanese che conteneva dolci, carta per scrivere, lapis e cioccolato, ma mi è toccato ben poco. A tutti abbiam poi fatto il rancio, che ho mangiato sforzato. Sono stato male tutta la notte e anche un po' del giorno addietro.